La pelle, il più grande organo, è deputato alla protezione delle strutture interne dell’organismo in quanto regola gli scambi e quindi  l’equilibrio tra l’ambiente interno ed esterno del nostro corpo.
Infatti se all’interno protegge i fenomeni fisico-chimici necessari alla vita, all’esterno rappresenta una vera barriera contro le forze meccaniche, fisiche e chimiche che causerebbero danni pericolosi alla salute.

L’aspetto della pelle occupa un posto fondamentale nella vita affettiva e di relazione dell'uomo sin dai tempi più remoti. Consideriamo ad esempio il colore della pelle che è stato e continua ad essere un fattore di discriminazione o persecuzione; anche l'odore della pelle o la sua grana è importante per esempio nell'attrazione o repulsione sessuale;
l'abbondanza di peli ha rappresentato per secoli un simbolo di virilità nell'uomo e i capelli, nella donna, sono un emblema di femminilità.
Insomma il simbolo della bellezza impone una pelle soda, vellutata, opaca o abbronzata, indenne da imperfezioni.

Età, errate abitudini e stress ambientale non sono gli unici antagonisti per la nostra pelle. Benchè sia il sole il maggiore indiziato tra gli agenti esterni che la minacciano, la cappa venefica carica di agenti inquinanti delle nostre città sempre più industrializzate nuoce a tutti i nostri organi, soprattutto alla pelle.

Questa breve premessa ci permette di capire come siano importanti i molteplici fattori che, in modo aggressivo e continuativo, nel breve o nel lungo periodo, possono influenzare la salute e il benessere della nostra pelle e tra questi bisogna per primo porre l’attenzione sull'inquinamento ambientale e le radiazioni.

L’inquinamento ambientale è un’alterazione della composizione naturale dell’aria, del suolo, dell’acqua e in generale di tutto ciò che ci circonda dovuto ad agenti chimici, fisici o biologici.
Questi agenti inquinanti per via inalatoria, per ingestione o per contatto epidermico possono arrecare danno all’uomo.
L’inquinamento non è causa solo di problemi alle vie respiratorie: anche la pelle patisce le conseguenze di una cattiva aria. Gli effetti sulla cute possono essere sia diretti, cioè provocati dal contatto dell’inquinante, ma anche indiretti attraverso le modificazioni del clima indotte da alcune sostanze. Particolarmente pericolosi sono gli inquinanti atmosferici emessi dal traffico automobilistico, dal riscaldamento domestico e, in misura ancora maggiore, dagli insediamenti industriali.

Le patologie cutanee più comuni tra quelle prodotte dall’inquinamento atmosferico sono le dermatiti di tipo irritativo e allergico, ma anche patologie cutanee frequenti come la dermatite seborroica, l'acne, le disidrosi, la dermatite atopica e le dermatiti infettive possono essere aggravate dall’inquinamento atmosferico.
Alcune persone in particolare devono prestare attenzione all’inquinamento e ai danni che questo può provocare alla pelle. Prime tra tutte quelle con un fototipo I e II, ovvero i soggetti con capelli chiari e rossi, pelle chiara e lentiggini.
Queste persone sono, infatti, molto sensibili al contatto diretto con gli inquinanti ma, soprattutto, alle modificazioni climatiche indotte dall’inquinamento, prima tra tutte la riduzione dello strato di ozono con il conseguente aumento di raggi ultravioletti.

Importante per loro, come per chiunque viva in luoghi particolarmente inquinati, prestare attenzione alla detersione della cute, in particolare quella del volto con latti detergenti adatti e sufficientemente delicati da non alterare ulteriormente la barriera cutanea. Sono indicate le creme idratanti ad attività lenitiva ed emolliente, in modo particolare in chi è predisposto alla dermatite atopica.

Non va dimenticato che l’inquinamento colpisce la pelle, ma anche i capelli. Questi non sono in grado di assorbire lo smog ma lo attraggono facilmente. Le polveri sottili infatti, trattenute dai capelli, possono arrivare senza difficoltà al viso aggredendone la pelle. Chi vive in luoghi particolarmente inquinati dovrebbe, quindi, lavarsi i capelli anche tutti i giorni e può farlo senza rischi usando shampoo per lavaggi frequenti e poco schiumogeni. Attenzione, infine, al make up: un trucco a base di sostanze grasse attira le polveri sottili e aumenta la capacità della pelle di assorbirle. Senza trucco la pelle si difende meglio: se asciutta, le polveri sottili scivolano via e la naturale desquamazione ne favorisce l’eliminazione.


Gli agenti inquinanti, come polveri sottili o persino prodotti di utilizzo comune come i detersivi, causano l’aumento di tossine e la scarsa ossigenazione dei tessuti: la pelle non solo si “segna” di più e perde di tono, ma è anche ingrigita e asfittica. Fenomeni di disidratazione e sensibilizzazione si moltiplicano, riducono la possibilità di impiego o l’efficacia anche dei principi attivi più  esclusivi. Il risultato è un aggravamento dei fenomeni legati all’invecchiamento cutaneo, resi ancor più evidenti dai danni dovuti proprio alla continua esposizione agli agenti inquinanti.

Altri fattori che possono risultare nocivi alla pelle  sono le radiazioni.
Questi possono essere ionizzanti (radiazioni UV) e non ionizzanti (radiazioni visibili, infrarosse).
Le prime limitano il loro potere d'azione ai soli strati più superficiali della pelle, le seconde penetrano più profondamente e sono in grado di attraversare spessori considerevoli.
L’esposizione ai raggi UV può avere sull’uomo effetti positivi, tra cui la produzione di vitamina D, fondamentale per lo sviluppo dello scheletro e per protezione da malattie quali il rachitismo e l’osteoporosi. Tuttavia sono possibili anche effetti negativi importanti, quali lesioni temporanee o permanenti che vanno dalle semplici sensazioni di bruciore e prurito agli eritemi e all’ispessimento cutaneo (invecchiamento della cute) alle macchie ipocromiche o ipercromiche fino ad una trasformazione in senso displastico o peggio ancora neoplastico delle strutture cutanee.


Schematizzando si può dire che per l'uomo di pelle bianca, una intensa e prolungata esposizione solare determina:
a- ispessimento dello strato corneo.
b- iperpigmentazione.
c- eccessiva moltiplicazione cellulare che può   
   andare dalla semplice ipercheratosi alle forme
   di lesioni precancerose fino a neoformazioni
   cancerose.

Se l'esposizine è eccesiva o troppo brutale la conseguenza sarà una pelle anelastica, giallastra, opaca e abbellita, solo per brevi periodi, da un'abbronzatura temporanea.

A tal proposito sono importanti alcuni consigli:

1)- ESPORSI AL SOLE CON GRADUALITA'.
2)- NON ESPORSI AL SOLE NELLE ORE PIU' CALDE
    dalle 11 alle 15 i raggi sono più verticali e
    perciò più pericolosi.
3)- ATTENZIONE ALLE SUPERFICI RIFLETTENTI
    (acqua, neve...)
4)- ATTENZIONE ALL'ABBRONZATURA IN QUOTA
    l'intensità delle radiazioni aumenta con
    l'altitudine ed è molto più pericolosa
    l'esposizione in montagna che al mare.
5)- UTILIZZARE CREME E FILTRI SOLARI
    soprattutto se si è di carnaggione chiara e
    specialmente all'inizio dell'esposizione.

Dott. Bruno Occhiuto